Non è solo il cibo che ci nutre ma talvolta sono più le
passioni, ciò che coltiviamo con un tale credo da arrivare, in certi frangenti,
a farci dimenticare di mangiare o a mettere in secondo piano il pranzo o la
cena.
Caro Gabriele Majo, giornalista professionista, come è
scritto nel tuo biglietto da visita, inequivocabilmente sportivo aggiungerei,
dentro queste prime righe c’è la tua storia.
Ti ho conosciuto 6 anni fa, tramite un’amicizia comune. Cercavo un ufficio stampa tosto per un evento nuovo, particolare, che stavo organizzando in città. Mi hanno indicato te, fresco di fuoriuscita dal Parma calcio, in cui avevi rivestito il ruolo di capo ufficio stampa. Una vicenda da amaro in bocca, dura da accettare per chi come te ci aveva investito tutto, ma che tu portavi via con incredibile dignità. Questo mi ha colpito nel primo approccio: il presentarti leggero, lieve, e l’ascoltarmi attento, incuriosito. Una chiacchierata di due ore, ricche di minuziosi dettagli, e tu a raccogliere tutto. Puntuale. Preciso. Ho percepito subito una grande, inusuale, professionalità che non è stata altro che confermata nel prosieguo.
Ti ho conosciuto 6 anni fa, tramite un’amicizia comune. Cercavo un ufficio stampa tosto per un evento nuovo, particolare, che stavo organizzando in città. Mi hanno indicato te, fresco di fuoriuscita dal Parma calcio, in cui avevi rivestito il ruolo di capo ufficio stampa. Una vicenda da amaro in bocca, dura da accettare per chi come te ci aveva investito tutto, ma che tu portavi via con incredibile dignità. Questo mi ha colpito nel primo approccio: il presentarti leggero, lieve, e l’ascoltarmi attento, incuriosito. Una chiacchierata di due ore, ricche di minuziosi dettagli, e tu a raccogliere tutto. Puntuale. Preciso. Ho percepito subito una grande, inusuale, professionalità che non è stata altro che confermata nel prosieguo.
A parte parentesi come questa, la tua unica invariata
intenzione è rimasta da subito l’occuparti a qualche titolo della squadra che
amavi, quella di cui conoscevi bene tanti risvolti, e che non intendevi
abbandonare per nulla al mondo. Da lì è iniziato un lucido e progressivo
processo che ti ha portato a reinventarti nello stesso campo ma in altra veste.
Hai deciso di investire il tuo tempo e il tuo pensiero su un allora esile blog
già esistente ma da alimentare, che ti è piaciuto per il nome felice: StadioTardini.com
e che successivamente, dopo un restyling, hai mutato in StadioTardini.it Lì ti
sei detto che avresti potuto mettere nero su bianco la tua cronaca
incondizionata, libera da qualsiasi tipo di influsso.
Più presenzialista di chi doveva presenziare a diritto,
anticipatore di informazioni vuoi per un proverbiale intuito vuoi per la
capacità di interrogare le figure giuste, capace di cavalcare tutte le correnti
per riuscire a dare visioni per intero, ci sei stato a vivere sul filo del
rasoio in quegli anni, a investire e scommettere in proporzioni maggiori
rispetto a quanto portavi a casa. E, se viene il caso, a sentirti accusare da qualcuno di non essere amico del
Parma. Questi attacchi sono stati i più pesanti, i più intollerabili per
te. Portavi via molto meglio gli
attacchi personali piuttosto, proprio perché goliardico tu stesso, capace di
non prenderti sul serio.
Sinceramente io non ho mai visto tanta ostinazione
perpetrarsi per tanto tempo…ore e ore ad inseguire notizie e scrivere con un blog
che cresceva e cresceva visibilmente e si ritagliava un suo spazio nel panorama
calcistico cittadino, ore e ore a monitorare prevendite di biglietti, a fungere
da sportello informazioni e a farsi portavoce delle richieste dei tifosi.
Una postazione fissa come opinionista a Calcio &
calcio, trasmissione sportiva di
Teleducato. E via a dare sempre più che a ricevere al prezzo di una vita
morigerata. Mi è capitato di sentirti dire “per fortuna negli anni passati non ho
fatto una vita dispendiosa”.
Non dico nessuno ma certamente pochi altri avrebbero persistito con tanta tenacia, mantenendo sempre alto il livello di entusiasmo, la curiosità, l’amore per quella squadra che sentivi tanto nelle tue corde. Questo nessuno te lo avrebbe potuto togliere. E nessuno te l’ha tolto. Eri pronto a continuare ad andare avanti così Gabriele, con il tuo irrinunciabile blog, le tue ospitate. Eri pronto a riprendere anche questa stagione nello stesso modo, tiratissimo, degli ultimi anni.
Non dico nessuno ma certamente pochi altri avrebbero persistito con tanta tenacia, mantenendo sempre alto il livello di entusiasmo, la curiosità, l’amore per quella squadra che sentivi tanto nelle tue corde. Questo nessuno te lo avrebbe potuto togliere. E nessuno te l’ha tolto. Eri pronto a continuare ad andare avanti così Gabriele, con il tuo irrinunciabile blog, le tue ospitate. Eri pronto a riprendere anche questa stagione nello stesso modo, tiratissimo, degli ultimi anni.
Dopo le vicissitudini dell’ultimo periodo il Parma
calcio è tornato finalmente fra le
braccia della sua città, che ama incondizionatamente la sua squadra e
continua a crederci. La ama anche di più. Parlano le meravigliose dimostrazioni
d’affetto che tutti, sportivi e non, le tributano. Parla una campagna
abbonamenti strepitosa. E’ un magico momento questo, c’è comunione d’intenti.
Un’unica grande forza positiva deve agire come un influsso, una sorta di
benedizione su una squadra che non esiterà a tirar fuori tutta la grinta per
riuscire a salire velocemente i gradini per ritornare in quota. E’ tempo di
riscossa, l’orgoglio parmigiano deve farsi sentire tangibile, ben oltre i
confini.
Gabriele proprio a te toccherà di comunicare, di fare da collante fra la squadra e la città. Lo so, farai anche tu la tua parte con l’umanità e la professionalità che ti hanno sempre contraddistinto.
Gabriele proprio a te toccherà di comunicare, di fare da collante fra la squadra e la città. Lo so, farai anche tu la tua parte con l’umanità e la professionalità che ti hanno sempre contraddistinto.
Bentornato tenace, tenacissimo “giornalista
professionista sportivo” nel tuo ruolo di capo ufficio stampa del Parma calcio,
la squadra che ami da sempre!
Simona
Vitali