Mi interrogo, a volte, cercando di dare volti concreti,
tangibili a stati d’animo astratti, immateriali come la felicità, la gioia…
ecco, se dovessi dare un volto all'entusiasmo non esiterei a dire: Giuliano
Landini, il capitano della Stradivari (Boretto, RE), la più grande imbarcazione
fluviale d’Italia.
Motonave Stradivari |
L’associazione CheftoChef non ha esitato a riconoscerlo
affine alla propria visione di un viaggio
verso l’Expo attraverso tre vie: la via d’acqua, la via Emilia e l’alta via dei
parchi.
È ufficiale, Giuliano Landini sarà l’esclusivo compagno di avventura per il viaggio lungo il Po, colui che dal delta del Grande Fiume condurrà la Stradivari, come una grande arca, ad attingere il patrimonio agroalimentare dell’Emilia-Romagna.
È ufficiale, Giuliano Landini sarà l’esclusivo compagno di avventura per il viaggio lungo il Po, colui che dal delta del Grande Fiume condurrà la Stradivari, come una grande arca, ad attingere il patrimonio agroalimentare dell’Emilia-Romagna.
Il capitano Giuliano Landini |
Attraccherà, nell’arco di un intero mese, nei più diversi
e rappresentativi territori che si snodano tra il delta e Piacenza, fino a consegnare
tutto questo sapere del territorio regionale ad Expo. Con una maturata
consapevolezza di valore, da parte degli abitanti di questa regione, che
scopriranno di non aver ancora conosciuto abbastanza, e da parte dei 50 cuochi
di CheftoChef che, tutti quanti, giocheranno la loro parte in questo
straordinario processo.
I 50 cuochi di CheftoChef (foto Ivano Zinelli) |
La cucina d’autore a valorizzare i prodotti locali fra le
braccia del Grande Fiume, a bordo di un’imbarcazione che con i suoi interni
raffinati e la grande terrazza a cielo a aperto ti fa sentire in crociera. Un
sodalizio straordinario al solo pensiero, un’occasione indimenticabile per
chiunque deciderà di prendervi parte.
Ma chi è il capitano Giuliano Landini? Certamente uno dei più profondi conoscitori del Grande Fiume, ma soprattutto uno dei più accorati difensori e promotori della straordinaria ricchezza del Po (“portare la cultura del Po fuori dall'argine” sostiene il capitano), e ancora di più delle incommensurabili potenzialità che ha in seno.
Ma chi è il capitano Giuliano Landini? Certamente uno dei più profondi conoscitori del Grande Fiume, ma soprattutto uno dei più accorati difensori e promotori della straordinaria ricchezza del Po (“portare la cultura del Po fuori dall'argine” sostiene il capitano), e ancora di più delle incommensurabili potenzialità che ha in seno.
In questo non si rassegna
Giuliano e lo farà finché avrà fiato in gola, lui che l’acqua del Po ce l’ha
nel suo dna, come ama dire.
La sua carriera è iniziata a 200 km all’ora, a 19 anni, sugli specchi dei più grandi fiumi del mondo con la motonautica, che da generazioni scorreva nel sangue di famiglia. Tre volte campione del mondo e vincitore di un centinaio di gare, Giuliano ha contribuito in tanta parte a fare di Boretto un polo della motonautica.
La sua carriera è iniziata a 200 km all’ora, a 19 anni, sugli specchi dei più grandi fiumi del mondo con la motonautica, che da generazioni scorreva nel sangue di famiglia. Tre volte campione del mondo e vincitore di un centinaio di gare, Giuliano ha contribuito in tanta parte a fare di Boretto un polo della motonautica.
Giuliano Landini, campione di motonautica |
Amatissimo per quel suo modo di correre grintoso, intuitivo, ha
coinvolto, appassionato i suoi concittadini (“Tutto il paese ci seguiva in
gara, nei successi e nei momenti dolorosi”). Chiacchierando con Giuliano
percepisco che la sua mente è aperta. Su questo deve avere inciso lo spaccato
del genere umano che ha frequentato: decine e decine di avversari di
nazionalità diverse che lo hanno ospitato nel loro Paese e lui ha accolto a casa sua,
battezzata casa dell’ONU. Memorabili le grandi apparecchiate e scorpacciate dei
manicaretti della mamma, la signora Gina.
Gara di motonautica |
Chiusa la parentesi delle gare è rimasto il legame viscerale di Giuliano con il
Grande Fiume e il non riuscire a concepire di distaccarsene. Da qui ha preso
forma l’idea di fare realizzare un taxi veneziano e avviare le pratiche per il
turismo fluviale. Grazie all'agilità nei movimenti questa imbarcazione riusciva
a solcare gli affluenti, ad entrare nei meandri del Po. Finché un giorno,
giunto a Mantova, non è stato attratto da una grande imbarcazione attraccata a
Porto Catena, la stessa che anni addietro accompagnava festante nelle sue corse
lungo gli argini insieme agli amici.
Scorcio del Grande Fiume da prua |
Era il 1975 quando fu varata la Stradivari,
aveva tredici anni Giuliano e non immaginava neanche lontanamente che quella
motonave un giorno sarebbe diventata sua. I colpi di fulmine giocano questi
scherzi, sei disposto a fare follie. E così è stato: la lucida follia di
Giuliano e di un amico imprenditore reggiano ha portato all’acquisto,
ristrutturazione e ritorno della Stradivari nel suo habitat, nel 2003.
Ma in questa avventura che oggi si perpetra non senza grandi sforzi e tanta,
tanta determinazione il capitano non è solo. Mi hanno sempre insegnato che la
forza di sussistere in un’impresa ardua non è data da una sola persona. Ci deve
essere un contorno che rappresenta la motivazione più vera. In questo caso c’è
una donna bella, di raffinata intelligenza e di irresistibile accento francese.
È France Gravet, la compagna del capitano, lo sguardo di chi ha visto tanta
vita e così è : per anni ha operato come interprete in diversi Paesi del mondo.
Ora mette a disposizione la sua professionalità sulla Stradivari e quel tocco
femminile sempre gradito.
Giuliano Landini e France Gravet |
Se Giuliano fa fatica a trasferire cosa rappresenta per lui il Po, tanto sente
grande la portata della domanda e abbozza un “mi emoziona sempre”, senza
riuscire a trovare bene altre parole, ci pensa Maurizio, il maître di sala,
parlandomi de “il Sacro, nel senso di entità a cui si deve rispetto, anche solo
nel parlarne. Senza eccessi. Quasi come a non volerlo istigare, il Grande Fiume
già troppo deturpato, danneggiato…”
Maurizio, l’acuto osservatore che sa delineare in estemporanea fugaci ritratti di persone o situazioni, per iscritto. Poche righe, significative, che suonano come dediche. Lui osserva, si ritira a scrivere poi torna con un foglio in mano e ti omaggia del pensiero. Mi racconta il capitano che Maurizio fa spesso così con gli ospiti.
Maurizio, l’acuto osservatore che sa delineare in estemporanea fugaci ritratti di persone o situazioni, per iscritto. Poche righe, significative, che suonano come dediche. Lui osserva, si ritira a scrivere poi torna con un foglio in mano e ti omaggia del pensiero. Mi racconta il capitano che Maurizio fa spesso così con gli ospiti.
Giuliano Landini e il maitre di bordo, Maurizio |
Mentre parliamo fa capolino Giacomo, il nostromo, un estratto di vivacità e
astuzia. Lo dice lo sguardo che fora e il suo muoversi con grande agilità. Mi
viene descritto come l’uomo dagli otto sensi. Percettivo a mille, non gli
sfugge nulla, con lui la Stradivari è sotto controllo di giorno e di notte.
Calata in questo equipaggio ci sto proprio bene. Sa accogliere ed è un'inesauribile fonte di informazioni e aneddoti. Non esito neanche un attimo a dire: “Riflettori puntati sul capitano e il suo equipaggio!”. Ci affidiamo alle loro mani esperte per poterci abbandonare all’ascolto di quanto il Grande Fiume ha da dirci mentre, seduti ai tavoli della terrazza, ci portiamo alla bocca gli inconfondibili sapori di quella terra e con lo sguardo intorno catturiamo attimi irripetibili, fino a sentire che gli occhi brillano. Di estasi e di commozione.
Calata in questo equipaggio ci sto proprio bene. Sa accogliere ed è un'inesauribile fonte di informazioni e aneddoti. Non esito neanche un attimo a dire: “Riflettori puntati sul capitano e il suo equipaggio!”. Ci affidiamo alle loro mani esperte per poterci abbandonare all’ascolto di quanto il Grande Fiume ha da dirci mentre, seduti ai tavoli della terrazza, ci portiamo alla bocca gli inconfondibili sapori di quella terra e con lo sguardo intorno catturiamo attimi irripetibili, fino a sentire che gli occhi brillano. Di estasi e di commozione.
Simona Vitali
Isola degli internati sul Po, a Gualtieri |
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